Figa? No, grazie.
A volte, nelle lunghe giornate di pioggia, nei momenti di preziosa solitudine tra una tazza di thè fumante e una bestemmia sui gruppi cristiani di facebook, è bello lasciarsi cullare dal passato e ripensare agli attimi più felici, i ricordi più belli, le avventure più memorabili. La prima fidanzatina, la prima vacanza con gli amici, il primo bacio. La prima volta, dopo qualche mese di relazione, che ci si sente finalmente liberi di poter scoreggiare accanto alla propria ragazza. Avvenimenti indimenticabili che ci accompagneranno tutta la vita e che occupano quel posticino lì, in fondo all'anima, dando vita al nostro io più intimo, più speciale, più prezioso.
Ricordo ancora con tenerezza la mia prima volta in Cina: all'epoca ero solo un giovane e inesperto cafoscarino a Shanghai, il cui unico obiettivo era di comprendere la cultura cinese e rispettare, rispettare, RISPETTARE questi simpatici e affettuosi amici dell'uomo che abitano il misterioso Oriente. (Mi piace paragonare la mia prima volta in Cina al KFC: un'esperienza brutta, sporca e dannosa alla salute, ma che goduria!). In realtà, come potrete ben immaginare, vi era un obiettivo più viscido, più subdolo, obiettivo comune a tutti gli studenti stranieri in Cina (tranne il Tergi che è gay): unirmi alla sterminata orda di occidentali che, armati solo di panza e doppio mento, sciamano per i quartieri notturni di shanghai alla ricerca di prede orientali da portarsi a letto (tranne il Tergi che è gay).
Come potete ben immaginare, le provai tutte, ma con scarso successo (Tergi gay gay gay): essendo giovane e inesperto, attribuii questa sconfitta al mio vestiario da pezzente, considerato da alcuni amici beccafiga non adeguato agli standard VIPS di Shanghai (col tempo, avrei capito che in realtà potevo sopperire alla bruttezza dei miei abiti semplicemente applicando la "Dividi, Confondi & Attacca", tuttavia sarei dovuto arrivare a Pechino prima di imparare questa importante lezione di vita).
Deciso a ritagliarmi un posticino tutto mio nell'albo d'oro dei panzoni cacciatori di cinesi, mi diressi a Qipulu e mi feci fare un bell'abito su misura, indumento che sarebbe stato, per lo meno secondo i miei piani, il biglietto da visita per gli ambienti da scopatina giovane in cui tanto volevo inserirmi. Dopo un paio di settimane, ritirato il mio bell'abitino dal sarto disonesto di turno, decisi di indossarne la sera stessa la giacchetta e buttarmi, per l'ennesima volta, a caccia di gialle.
Fu un successo, cari lettori: mi bastò andare in mezzo alla pista del Mao, guardarmi un attimo intorno, e venni subito arpionato da questa tipa: due parole, haha che bello il tuo accento e BAM, tutti felicemente a casa mia (ricordo ancora che non volle neppure che le pagassi un drink, vittoria completa).
Gasato da questo inatteso ma memorabile successo, mi ricordai del detto "squadra che vince non si cambia": quel giacchetto divenne infatti il mio affezionato wingman per tutto il semestre cinese, accompagnandomi in memorabili battute di caccia allo Shelter, M2, Dragon, Ricky ecc. Purtroppo però, qualcosa andò storto: la magia, l'attimo di follia e passione di quella sera al Mao non si ripetè mai più. Nacque così la leggenda di "Figa? No, grazie".
Come avrete ormai indovinato, cari lettori, "Figa? No, grazie" altro non è che quella giacchetta, quell'abito da finto ricco che mi aveva regalato un fugace momento di felicità, una sera, da sbronzo, a Shanghai. Continuai a indossare "Figa? No, grazie" con constanza, sperando che il miracolo si ripetesse, ma non servì a niente. Ogni volta, prima di uscire, mi guardavo compiaciuto nello specchio, e ogni volta ritornavo a casa sconfitto, deluso, insoddisfatto dalla vita (insomma, non avevo scopato). Nulla riusciva a tirarmi su il morale, tutto intorno a me era tristezza, lo spritz era sempre più amaro e i Crackers suonavano in ogni calle. Tutto sembrava perduto, fino a quando non raggiunsi la Verità Ultima.
Era chiaro ormai che "Figa? No, grazie" allontanava la passera come neanche il peggiore dei nerd che studia giapponese in dipartimento. Decisi allora di farne la mia forza: indossare "Figa? No, grazie" serviva a manifestare a tutti il mio desiderio di restare tranquillo per una sera, di non buttarmi in avventure spericolate e di essere arbitro imparziale delle sbronze dei miei amici. Indossando "Figa? No, grazie", mandavo un forte messaggio al mio animo insicuro: per una sera, era ok non andare a caccia, andare in bianco non era più una disfatta, ma una orgogliosa presa di posizione.
Cari lettori, sono sicuro che avrete intuito il fine ultimo della mia rubrica su questo blog: trovare un modo, non importa quanto patetico, per far sì che una sconfitta diventi una vittoria. "Figa? No, grazie" può esserne considerato il manifesto. Quando la indosso, so che tanto non becco, e quindi torno a casa col cuore in pace, rassicurato, pronto a raggiungere il nirvana con xnxx. C'è forse una vittoria più grande di questa? C'è forse un modo migliore per sentirsi in pace con sè stessi?
La risposta, affezionati beiwaluers, è naturalmente negativa. La Verità Ultima è a portata di mano, aspetta solo di essere trovata, chiunque voi siate, dovunque vi troviate. Per questo, cari lettori, vi esorto a non fermarvi alle apparenze, alle menzogne che vi stanno intorno, ma vi spingo ad andare oltre, a cercare, in ogni delusione, un piacere della vita.
AL PROSSIMO ARTICOLO DI BEIWALUSTORIES, PEZZENTI.
Devo ammettere che, dopo aver dato un'occhiata al titolo del post, non avevo nessuna intenzione di leggere l'articolo...per fortuna l'ho fatto: posso dire di essere stato uno dei pochi ad aver visto e toccato con mano la famosa giacchetta grigia "Figa? No, grazie".
RispondiEliminaFrozen
Io devo assolutamente vedere sta giachetta! Mascolo la prima sera che torni a pechino te la metti per piacere perchè voglio constatare se era effettivamente colpa della giacca! (Che poi tu, in realtà, alla fine dei conti, non volevi acchiappare...non importa voglio vedere la giacca!)
RispondiElimina...Anche io anche io la voglio vedere....magari non era colpa della giacchetta, ma semplicemente delle gialle...ahahahha vedremo vedremo.....a noi veline il giudizio finale!!!!ahahah....grande Mascolo....a presto!!!!
RispondiEliminasuca
RispondiEliminaho già in mente il titolo del mio prossimo articolo, sarà:
RispondiElimina"mascolo? no, grazie."
Questo articolo è pura ipocrisia MASkOLO!!..potrai pure ingannare i tuoi amici di nuova data, ma tutti sanno che pur di beccare figa, alla storica giacca "Fica, no grazie"..avevi pure tentato di abbinare magliette giovani tipo la ben più appagante 没有钱, prima della perdita totale dell'autostima. NON COMPRIAMO LA TUA FALSA MORALE!!..ammettere piuttosto di non piacere alla fica, senza trarne falsi piaceri e morali saccenti, renderebbe più onore alla tua rubrica gay!!
RispondiEliminaEl Jiuer
El Jiuer, sei ancora schiavo dell'illusione.. Arrenditi alle delusioni, vivi di sconfitte, e potrai trovare i tuoi piaceri della vita (consiglio xhamster)..
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