La Coca Cola della Sconfitta
La domenica ha sempre un retrogusto particolare: più riflessivo, rispetto agli altri giorni, più malinconico, per un attimo ci si ferma e si tirano le somme di una settimana a Beiwalu.
Per chi, come noi, ama gli alcolici fasulli delle discoteche pechinesi, la domenica è sempre carica di mal di testa, stanchezza, e perché no, di uno strisciante senso di sconfitta. Sconfitta intesa come consapevolezza che il weekend è terminato, che il lunedì, i cinesi, il traffico, lo smog, la burocrazia, il vicino col trapano, il tingxie, i mezzi pubblici sovraffollati, lo sputacchione in parte a te al ristorante, sono tutti lì puntuali e mai assenti, pronti a farci imbestialire.
La domenica porta sempre con sé una domanda: a Pechino ho visto tutto, alla Seta in postumo è un suicidio, fa troppo caldo/freddo, non ho compiti/ lavoro/ fidanzata /playstation e sono in depressione, come cazzo la passo sta giornata?
Generazioni di Beiwaluesi si sono scontrati con questo problema, e ciò che vi sto per raccontare è il frutto dell’esperienza di moltitudini di studenti stranieri in Cina, nel cuore del misterioso Oriente.
I sacri scritti recitano: la domenica non avrai altra bevanda al di fuori della Coca Cola. Personalmente non sono un grade fan, ma quel sapore frizzante, rotondo, e quel retrogusto che grida F U M A, hanno finito per conquistarmi. Non c’è modo migliore per darsi una botta di autostima, e la Coca Cola della sconfitta, che tanto sa di vittoria, è ormai parte integrante della mia domenica.
Altro punto imprescindibile: un pasto sano, abbondante e olioso. Un pasto che sia più dannoso di un pacchetto di sigarette, ma che sia più travolgente di un orgasmo. Un pasto che sia eccessivo e stremo, che ogni morso sia un monumento all’ignoranza. Un pasto che sottolinei e consacri gli eccessi del finesettimana. Per aumentare il piacere, alcun cibo dovrà essere toccato prima delle cinque (si consigliano le sei). La famazza deve crescere, deve essere coccolata, adulata, portata agli estremi.
Giunti al fatidico momento, Beiwalu offre non poche opzioni: chiamata al McDonald’s (4008-517-517) o a Cat’s Eye (pizzeria onta), ordine via internet al KFC (http://www.kfc.com.cn/), o un bell’ all you can eat al Big Pizza, (di fronte al bonjour, 49 kuai). La verdura non è contemplata. Personalmente, la formula menù + panino del Mc mi ha conquistato (e ne approfittiamo per berci un’altra bella Coca Cola).
A questo punto, la sete è stata sconfitta, la famazza placata, ma lo spirito è ancora insoddisfatto. Cosa ci propone Beiwalu? Certo, si potrebbe fare una passeggiata, leggere un libro, chiacchierare con l’amico cinese. Che palle, però. Ed è qui che Beiwalu ci tende una mano amica e ci conduce a braccetto al più vicino Wangba.
Lungi dall’essere meri internet points, i Wangba nascondono nelle viscere dei loro dischi rigidi un tesoro prezioso: un universo di videogiochi. Risolviamo dunque la seguente equazione: internet veloce + computer cazzuto + Medal of Honour = cazzo sì zio! Lasciarsi cullare da sgozzamenti di nazisti, bombardamenti da parte degli alleati e affondamenti di navi è il modo migliore di passare la giornata per chi, come noi, ha capito che la vita sociale finisce il sabato sera e che la domenica è una semplice fase di stallo.
Di colpo, la domenica diventa un giorno atteso, bramato, i problemi fisici e mentali vengono messi da parte fino al lunedì, quando inizia, disperata, l’attesa del mercoledì, dolce PPG.
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